di Francesco Alberoni
Per capire come è il capo, guardate le persone che si è scelto come collaboratori. Questi infatti sono altrettanti aspetti della sua personalità, sono i volti con cui fronteggia i diversi ambienti ed i diversi problemi. Il grande leader sa scegliere le persone che valgono e di cui si può fidare. Osservatelo attentamente e vedrete che ha attorno a sé solo un nucleo ristrettissimo di amici assolutamente leali, con cui discute tutto, a cui chiede sempre il parere anche se poi è lui a decidere. Poi dispone di una serie di altri personaggi con competenze specializzate a cui dà compiti precisi. Ma a questi non dà mai il potere di decidere su problemi essenziali. E la sua organizzazione, anche quando vi risponde l’ultima segretaria, vi trasmette sempre una immagine positiva. Vi sono però purtroppo anche diversi tipi di cattivi leader. C’ è quello che tende ad accentrare tutto nelle sue mani e mette al primo posto, nella scelta dei collaboratori più stretti, solo l’ onestà, la fedeltà, l’ ubbidienza pronta e assoluta, mai la personalità e la capacità di risolvere problemi. Con loro non discute, non li fa partecipare, non chiede il loro parere e spesso non li informa neppure. Il risultato è che non hanno poteri, non hanno idee, parlano come pappagalli e fanno solo perdere tempo. Anche le segretarie di questo tipo di leader sembrano sempre semiaddormentate. Il secondo tipo di cattivo leader invece sceglie i suoi collaboratori solo fra coloro che gli hanno fatto e gli fanno favori. Talvolta lui personalmente è una persona onestissima ma, a differenza del primo, non si occupa molto della loro onestà e della loro correttezza. L’ importante è che facciano ciò che gli serve. Per il resto li lascia liberi di fare quello che vogliono. Naturalmente costoro spesso ne approfittano e non sempre nel modo migliore. Qui è addirittura inutile cercare una segretaria, meglio rivolgersi direttamente al tirapiedi. La prima cosa perciò che dovete fare quando vi viene dato un posto di responsabilità è scegliere bene i collaboratori. E anche a squadra fatta se vi accorgete, a un certo punto, che uno è incapace o fannullone o disonesto o mentitore o invidioso, isolatelo, sbarazzatevene. Non perdete tempo nel tentativo di recuperarlo, non trovategli scuse o attenuanti. Invece dedicatevi ai bravi, a coloro che si sono comportati bene, elogiateli, premiateli. Spesso noi dedichiamo più tempo ai seccatori e agli incapaci che a coloro che meritano.
tratto da: Corriere della Sera – 30 luglio 2007