Il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera abruzzese si è ulteriormente aggravato nel quarto trimestre del 2008. I principali indicatori economici hanno evidenziato forti contrazioni sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che rispetto al terzo trimestre 2008. Secondo l’indagine Congiuntura Economica Abruzzese del Cresa nel periodo ottobre-dicembre 2008 la produzione industriale ha registrato una flessione del 10% su base annua (-6,4% rispetto al terzo trimestre). Il fatturato ha mostrato complessivamente un calo dell’8,8% rispetto al terzo trimestre del 2007; relativamente meno accentuata è apparsa la flessione delle vendite all’estero (-6,9%). Ancor più pesante il quadro offerto dalla domanda domestica con una caduta superiore all’11% in termini tendenziali. Si è decisamente invertito il segno degli ordinativi provenienti dal mercato estero, passati da un terzo trimestre positivo ad un -10%. Si conferma la flessione dell’occupazione sia in termini congiunturali (-3,2%) che su base annua (-1,8%).
Risultati dell’indagine sul “credit crunch”. Il CRESA ha inserito nella propria indagine sulle imprese manifatturiere alcune domande finalizzate a sondare le valutazioni degli imprenditori sulle condizioni di accesso al credito bancario. I risultati dell’indagine sono riportati nel documento allegato al presente comunicato stampa.
Dalle piccole e medie imprese sono arrivati segnali di sofferenza meno intensi rispetto a quelle di maggiori dimensioni. Nelle piccole imprese (10-49 addetti) l’indicatore della produzione è sceso del 7% rispetto al quarto trimestre del 2007 mentre meno marcato (-4,5%) è stato il calo nelle imprese di medie dimensioni (50-249 addetti). In termini tendenziali le vendite estere delle piccole imprese hanno mostrato una certa tenuta ma a cedere è stata soprattutto la domanda interna cui si aggiunge un significativo calo dei livelli occupazionali.
Nelle imprese di maggiori dimensioni (oltre 250 addetti) i livelli produttivi hanno subito una forte battuta d’arresto soprattutto in termini tendenziali (-18,3%). A fronte di ciò, l’occupazione ha mostrato un calo rispetto al terzo trimestre del 2008 ma un consolidamento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che ha coinvolto principalmente il comparto dell’elettromeccanica. Il quadro previsivo risulta peggiore che nelle altre classi dimensionali.
L’indice della produzione industriale ha segnato, nel confronto con lo stesso trimestre del 2007, variazioni negative per tutti i settori d’attività fatta eccezione per l’alimentare. Le diminuzioni tendenziali più marcate hanno riguardato il comparto dei mezzi di trasporto (-23%), la metalmeccanica (-12%) ed il legno e mobili (-10%). Dinamiche negative meno accentuate per l’elettromeccanica ed elettronica (-1,8%) e per l’abbigliamento (-5%).
Come era prevedibile il prezzo più elevato in termini produttivi viene pagato dalla provincia di Chieti (-17,3% in termini tendenziali). Nel confronto con il terzo trimestre 2007 anche l’Aquila (-8%) e Teramo (-4,7%) presentano flessioni di una certa intensità mentre il modesto incremento tendenziale di Pescara appare in controtendenza rispetto agli andamenti generali, nonostante il congiunturale negativo.
Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla Congiuntura Economica Abruzzese realizzata dal CRESA in collaborazione con gli uffici studio delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio-febbraio su un campione di 261 imprese, statisticamente rappresentativo dell’intero universo produttivo regionale.
tratto da: cresa.it