Cara Eluana, perdonaci perché non siamo stati capaci di difendere il tuo diritto assoluto e inalienabile alla vita

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Grazie Eluana per la tua straordinaria testimonianza di vita e di fede che incarni. Di fronte al tuo assassinio noi tutti siamo peccatori, ma grazie al tuo martirio ci salveremo riscoprendo il bene supremo della sacralità della vita.

di Magdi Cristiano Allam

Carissima Eluana,
Ti scrivo con il cuore in mano attimi prima che il mostro del nichilismo e del relativismo s’impossessi del tuo corpo indifeso per privarti definitivamente del bene supremo della nostra umanità, la sacralità della vita.
Tu vivi: respiri autonomamente, apri gli occhi alla mattina, dormi di notte, il tuo corpo risponde alle cure fisioterapiche mantenendo la tonicità dei muscoli e la freschezza della pelle, il tuo apparato immunologico è stato capace di debellare un’emorragia intestinale. Hai soltanto bisogno di essere aiutata a bere e a mangiare.
Ma il mostro del nichilismo che disconosce la valenza dei valori e del relativismo che viola perfino la sacralità della vita ha emesso la tua condanna a morte. Per questo mostro la tua vita non vale niente, non meriti più di continuare a vivere, non corrispondi più ai parametri ideologici ed economici in base ai quali lui decide chi ha diritto di vivere e chi no.

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