Progettare piani di formazione nel settore pubblico che rispondano alle esigenze delle organizzazioni e delle persone è un compito sempre più complesso. Una mission (quasi) impossibile, dato che ormai da 14 anni la PA in Italia sta facendo i conti con un taglio del 50% (decreto legge n.78/2010) del budget dedicato alla formazione e allo sviluppo di competenze.
Secondo questo studio del 2023 intitolato “Come cambia la formazione nella PA. Criticità, opportunità e sfide”, la dirigenza avrebbe ancora difficoltà e resistenze nell’individuare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica per lo sviluppo delle competenze necessarie a creare davvero Valore Pubblico. Sembra ancora oggi un leitmotiv che vede la macchina burocratica impantanata sui processi di trasformazione organizzativa, digitale e culturale.
Grazie alle nuove tecnologie diventa però possibile invertire questa rotta e iniziare a misurare i traguardi dello sviluppo organizzativo. Nonché gestire end to end tutto il ciclo di acquisizione del sapere e delle buone pratiche della PA. Per raggiungere questo obiettivo si possono utilizzare strumenti fatti su misura per stimolare e supportare la crescita delle competenze, già dalla fase di programmazione degli interventi formativi, a partire dalla mappatura dei processi. Le soluzioni tecnologiche disegnate per le PA intervengono laddove la gestione dell’informazione è più critica, aiutando i funzionari pubblici a:
- individuare con chiarezza gli obiettivi di crescita, legati alle competenze utili a creare Valore Pubblico;
- formare una cultura del dato anche in ambito formazione e sviluppo;
- offrire il supporto tecnico adeguato al raggiungimento dei risultati.