Come la PA acquisisce software

L’acquisizione di soluzioni software per la pubblica amministrazione segue il processo descritto nell’articolo 68 del Codice dell’Amministrazione Digitale.

In sintesi, una PA per acquisire software deve sempre effettuare una valutazione comparativa tra le soluzioni disponibili. Le alternative possono essere:

  • riuso di una soluzione già disponibile, sviluppata e messa a disposizione da un’altra PA;
  • riuso di una soluzione di software libero sviluppata da terzi;
  • sviluppo di una nuova soluzione utilizzando sviluppatori interni alla PA;
  • sviluppo di una nuova soluzione su commissione a un fornitore esterno.
  • sviluppo ex-novo di una soluzione.

Nel caso in cui la PA decida di acquisire software proprietario o di svilupparne uno nuovo (vale a dire nel caso in cui non sfrutti il riuso di una soluzione già disponibile o di un software libero di terze parti) deve motivare tale scelta attraverso la redazione di una valutazione comparativa scritta. Il software commissionato o sviluppato deve quindi obbligatoriamente essere rilasciato come software libero per favorire il suo riuso da parte di altre amministrazioni.

Il catalogo di Developers Italia è centrale in questo processo di pubblicazione e riuso di software: facilita le operazioni di inserimento di nuove soluzioni da parte delle pubbliche amministrazioni e la consultazione di soluzioni già messe a disposizione.

fonte: Guida allo sviluppo e gestione di software libero | Norme per l’acquisizione di software per la Pubblica Amministrazione (italia.it)

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