Secondo una ricerca pubblicata su Statista, nel 2016 il mercato globale dei Big Data nella sanità era valutato 11.5 miliardi di dollari. Si stima che nel 2025 possa raggiungere un valore di 70 miliardi di dollari. Tutti hanno toccato con mano, durante la pandemia da Coronavirus, la loro importanza nei processi decisionali per affrontare la lotta all’incremento dei contagi e per organizzare una campagna di vaccinazione nazionale, in modo rapido ed efficace. Un complesso sistema di flussi costituisce la base per una reale data governance del sistema salute, da un lato per consentire di avere elementi di conoscenza per decisioni consapevoli, dall’altro per monitorare i LEA a livello nazionale e nelle singole regioni; per il monitoraggio della spesa, per la valutazione della qualità e appropriatezza del SSN.
Ogni prestazione del paziente nel percorso di cura e assistenza, dalla diagnosi al trattamento e al monitoraggio genera una grande quantità di dati che risiedono all’interno delle strutture sanitarie in data base separati e indipendenti (visione a SILOS).
Abbiamo bisogno che i dati siano integrati in una prospettiva di tipo “patient journey” e tempestivamente disponibili attraverso cruscotti di analisi e interpretazione, perché il valore del dato è funzione della capacità di produrre conoscenza e favorire decision making: per una medicina di complessità, di precisione, predittiva e di prevenzione; per la continuità assistenziale socio-sanitaria; per una governance real time della sanità locale, regionale e nazionale; per open innovation, portando gli operatori di mercato a produrre innovazione per il Welfare e il benessere, assicurando profitto. Il tutto nel pieno rispetto delle norme per la protezione, conservazione e consenso dei dati.
L’emergenza è stata l’occasione per sperimentare soluzioni che hanno permesso di contenere in parte il contagio, ma per il futuro sarà necessario ridisegnare modelli, potenziare i servizi e accelerare la transizione verso un modello sanitario sostenibile e resiliente. Come sarà possibile realizzarlo? Quali sono le informazioni realmente necessarie sia per gestire l’accesso alle cure in situazioni “standard” sia per rispondere prontamente alle emergenze sanitarie come quella di Covid-19? Potrebbe essere auspicabile una condivisione dei dati dall’ambito Ricerca & Sviluppo alla produzione di farmaci e all’erogazione dei servizi, garantendo allo stesso tempo la disponibilità di dati omogenei, di buona qualità e in tempo reale sia a livello regionale sia a livello centrale promuovendo le sinergie tra i vari attori coinvolti.
Ne dibatteremo in questo appuntamento chiamando a confronto decisori delle strutture sanitarie e manager delle imprese del settore, con l’obiettivo di condividere opportunità e criticità legate alla gestione dei dati in ambito sanitario in uno scenario in cui coesistono diverse organizzazioni a livello regionale e differenti livelli di autonomia o centralizzazione: Big data e analytics trasformeranno il Sistema Sanitario Nazionale | FORUM PA SANITÀ 2021 (eventifpa.it)