Il termine lobby viene usato nel linguaggio dei media italiani per indicare fenomeni oscuri e trame segrete nell’orientamento delle decisioni politiche. In realtà, il lobbying, ove previsto e regolato da norme, consente, in molti sistemi politici democratici, l’attività di relazione con il decisore pubblico in termini trasparenti e conformi alle leggi. Nel sistema politico europeo e italiano la regolazione del lobbying sembra individuare percorsi peculiari. Da un lato Commissione e Parlamento europeo hanno identificato una policy regolativa minimale e volontaria, basata sulla trasparenza e sulla collaborazione, per le lobbies di Bruxelles e Strasburgo. Dall’altro lato, le istituzioni politiche italiane, forti di una tradizionale assenza di regolazione che sembra incontrarsi con l’attuale fase di deregulation globale, non hanno disciplinato, nonostante molti disegni di legge presentati in materia, un fenomeno dotato di un’importanza e un’autonomia crescente nella pressure politics nazionale. In questo senso appare interessante, in termini di sussidiarietà, l’intervento di alcune Regioni italiane che hanno stabilito una disciplina regionale per i gruppi di pressione. Questo volume mette in luce tali percorsi regolativi del lobbying e ne traccia caratteri, modalità e obiettivi.
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