di Luca Eleuteri
La misura continua delle performance in campagna elettorale è la chiave di successo per poter adattare le strategie in tempo reale.
La vittoria di Obama su Hillary alle primarie statunitensi era in qualche modo preannunciata dai risultati ottenuti dalla misurazione di alcune variabili empiriche: nel mese di maggio Obama riceveva on-line circa 10.000 citazioni, Hilary appena 4.000 mila. Nello stesso mese Obama raccoglieva on line 31 milioni di dollari, una somma superiore a quella raccolta da Hillary.
Internet offre un infinità di variabili più o meno complesse ma tutte misurabili e aggregabili attraverso specifiche applicazioni freeware e a pagamento.
Alexa, ad esempio, classifica i siti sulle visite degli utenti effettuando l’analisi attraverso una toolbar inserita nel browser.
Definire una misurazione più o meno valida dell’attività politica di un partito o di un candidato e quantificarne il ritorno in termini di investimento, se si esclude l’attività di fundraising ed il voto elettronico, non è comunque immediato.
L’accesso alla banda larga ancora marginale nel nostro Paese, induce il quadro politico attuale, con alcune eccezioni, a sottovalutare le potenzialità della Rete.
Negli Stati Uniti, la Spartan Internet Consulting Corporation attraverso una metodologia che include la misurazione di 650 fattori, ha definito un indice SIPP, Spartan Internet Political Performance, che offre una misura quantitativa delle performance di ciascun candidato alle elezioni statunitensi del 2008.
L’indice tiene conto di fattori quali il numero di Facebook wallposts, il posizionamento del nome dei candidati all’interno dei principali motori di ricerca, il numero di video, di utenti registrati e di commenti in YouTube, le citazioni attraverso blog accreditati in Technorati, insieme a misure più convenzionali come la citazione nelle news on line di CNN e Yahoo News.
Il punteggio totale rappresenta ciò che la Spartan chiama “quota di mercato internet”.
Ad oggi questo indice ha ricevuto critiche sull’attendibilità dei risultati dovuta anche alla percentuale di cittadini che utilizzano la Rete (percentuale comunque rilevante, circa 24% degli aventi diritto al voto).
L’indice SIPP durante le primarie del partito democratico aveva comunque previsto la vittoria di Obama sugli 8 candidati democratici e ha già previsto il risultato della sfida tra Obama e John McCain.
tratto da: www.casaleggio.it